lunedì 30 marzo 2009

La la la la la!

Questo pomeriggio un vecchietto severo con occhiali e barba bianca mi ha attraversato la strada.
Quando ho capito chi era stavo per investirlo: il mio primo insegnante di canto!
L'appuntamento era a casa sua, era l'insegnante di una mia conoscente quindi ci si poteva fidare.
"Prego", mi disse dopo un pò. Prego cosa pensai io?
"Prego, si accomodi quì accanto al pianoforte", avevo paura che il cuore saltasse fuori dalla maglietta da quanto ero agitata/emozionata ma mi avvicinai.
"La la la la la" fece lui intonando una specie di scala...... "La la la la la" feci io come una pecorella smarrita,  "Fuori la voce signorina" mi urla in un orecchio.
Avevo 14 anni, cantavo ai matrimoni e con un gruppo al quale mi univo ogni tanto ma cantare con quell'insegnante accigliato che giudicava ogni mio respiro, era tutta un'altra cosa.
"La la la la la" fece lui con la voce da tenore "La la la la la" ripetevo io.
"Non ci siamo signorina, ma la vogliamo tirare fuori questa voce o no?".
"Caz** questa è tutta quella che ho!" ho pensato prima di prendermi una serie di altri insulti secondo i quali "non aprivo abbastanza la bocca, non sapevo respirare bene e non avevo neanche una buona estensione vocale".
Ma l'insegnate sei tu, insegnamelo! Gli avrei risposto oggi, ma allora non lo feci e per diverso tempo ci rimasi molto male.
Nella vita certo non ho fatto la cantante ma ho usato la voce per fare altro, radio per esempio e ogni tanto, in radio, canto.......alla facciazza sua.......la la la la la!

mercoledì 25 marzo 2009

Un piccolo miracolo

Stamattina ho conosciuto Rossana, rumena, sedici anni, con un fazzoletto rosso sulla testa e le mani giunte in grembo per raccogliere qualche spicciolo; è Elena che me l'ha presentata e oggi compiva 16 anni.
Stamattina in quella via del centro piena di gente indaffarata, si è compiuto un piccolo miracolo: le persone si fermavano a salutarla, le davano spiccioli, le facevano gli auguri e un signore, tutto elegante e impomatato, le ha regalato pure un croissant.
Noi non sapevamo del suo compleanno e, casualmente, le abbiamo portato dei vestiti, un cappuccino caldo e un croissant (un altro!): "Ma tu non abiti da queste parti?" mi fa lei guardandomi fissa negli occhi: "No no" dico io, "Sono passata a trovare Elena e a conoscere te!".
Rossana ci ha salutato dicendoci che tra due settimane partirà per la Romania, tornerà a casa e a me sembrava felice.
Anche io sono tornata a casa e, ripensandoci, mi sono detta che delle volte forse basterebbe "fermarsi" semplicemente e "osservare".
Se Elena non si fosse "fermata" io Rossana non l'avrei mai conosciuta.


   

lunedì 23 marzo 2009

Considerazioni sparse sulle donne

Vanessa Beecroft è una fotografa nata a Genova ma americana d'adozione.
In passato è stata anoressica e bulimica e che ha spesso dedicato i suoi lavori alla condizione della donna usando corpi di donne nude di tutti i colori di pelle.
Avevo detto ad Elena che sarei andata con lei a vedere la mostra ma ieri sono stata presa da una strana "sete", non ho potuto aspettare e sono corsa a "dissetarmi" attraverso le sue immagini forti, sgraziate, sofferenti.
Noi donne spesso non siamo capaci d'amarci, io ci sono passata e per anni ho odiato la mia immagine: troppo grassa, troppo magra, troppo bruna, troppo bionda......la forza e la bellezza che abbiamo dentro la scopriamo più avanti e c'è chi purtroppo non la riconosce mai.
Vanessa, probabilmente, attraverso il suo lavoro ha trovato il modo di accettarsi, io ci sono riuscita dopo anni di psicanalisi.
Ma da dove arriva tutta questa insoddisfazione verso noi stesse? Ognuna ha le sue motivazioni spesso da ricondurre al rapporto con la mamma (dice la psicanalisi) e nel mio caso è sicuramente così.
Ecco, una donna della mia vita è sicuramente mia mamma, l'Anna (o la "Ustia" come la chiamano le mie amiche) che ho imparato ad apprezzare nel tempo.
Lei e le sue giornate piene di tutto, lei e le passeggiate interminabili con il cane, le pulizie dove è già pulito (come dice mio padre) lei e la pasta da riscaldare o il bucato da stendere all'una del mattino.
Lei impicciona, curiosa e pettegola ma generosa come poche persone ho incontrato nella vita.
Poi c'è la Laura.
L'ultima volta via mail mi ha scritto "considerami una vecchia amica che ha avuto molte esperienze" ma io Laura la considero molto di più.
E' stata la mia mamma milanese, una persona tanto intelligente quanto sensibile con cui poter parlare di tutto e che adesso sta passando un momento difficile ma so che si risolleverà presto, la conosco. A proposito, sei andata in palestra Laura?
Poi la Cri che non posso certo dimenticare: lieve, fine e leggera come una stoffa di seta.
La Cri non si è mai saputo che età abbia veramente ma sta intorno ai cinquanta ed è ciò che considero una "Maga delle spezie", lei ti infonde fiducia, ti apre gli occhi e ti fa meravigliare del fatto che: sei speciale perchè sei imperfetta.......perfetta nella tua imperfezione.
Tutti dovrebbero incontrare una Cri nella propria vita!
E poi Ele, alta, mora, mossa come un mare in tempesta.
Lei non lo sa di essere di una bellezza devastante, evidentemente gli specchi non le restituiscono la "realtà vera" ma meglio così altrimenti.....già scrive bene, quando ci si mette cucina pure bene, se sapesse pure di essere bona sai che spocchiosa sarebbe?!?
Beh, di Ale che dire: una dolce, pignola rompico******, nel senso buono del termine ovvio!
Ale è precisa e attenta, una di quelle amiche sulle quali poter sempre contare per lamentarsi delle proprie inadeguatezze, spettegolare sull'ultima puntata di X Factor o raccontarsi l'ultimo film da vedere. 
E infine Lu, la mia piccola sorellona (alta 1,85 ), la colta di famiglia che quand'era piccola si faceva sballonzolare come un bambolotto.
Ora è cresciuta assai ed è molto più responsabile di me su tante cose, la vorrei solo un meno spaventata dalla vita.
A caspita dimenticavo Mirka, (la svizzerotta).
L'amica di sempre, quella che di te conosce tutto soprattutto le tue mancanze.
Quella con la quale sei passata in mezzo alla mer** e lei sempre lì a sorreggerti, invischiata sino a metà coscia.
Ci siamo ritrovate dopo tanto tempo, siamo di nuovo noi, pronte per nuove avventure......con tanto di slittino e tuta da sci come l'ultima volta.
Beh, a tutte queste donne voglio dire GRAZIE, perchè se oggi sono quella che sono è anche grazie a voi!
Con tutti i miei difetti (tanti)
Io.
   
 

sabato 21 marzo 2009

Il letto di formiche di Donato

Donato è un morbido piacentino che adora il Gutturnio e il salame.....come dagli torto?
Donato ha la pelle bianca a gli occhi neri come la sua immaginazione, "falla come la senti più tua" mi diceva ogni volta che scriveva il copione per il programma che facevamo insieme. 
Donato mi è stato subito simpatico, dalla prima volta che l'ho visto: uno di quei bambinoni cresciuti con il costumone colorato che si vedono in spiaggia che sembrano più grandi della loro età ma che giocano con gli altri amabilmente senza far pesare la loro "superiorità".
Ecco Donato è così, un talento, un folle genio della scrittura e finalmente venerdì ha pubblicato il suo primo romanzo: "Il letto di formiche" (libro che ho letto in un giorno solo perchè avevo degli impegni altrimenti l'avrei bevuto in poche ore).
Donato ha scritto una storia torbida, forte, che sa di terra umida e  di campagna; gli ho detto che Salvatores sarebbe il regista ideale per farne un film ma lui mi ha risposto che non ci aveva mai pensato, era solo una storia che da anni aveva voglia di raccontare.
Gli ho anche chiesto come fosse possibile che una persona "normale" potesse avere immagini in testa tanto lugubri e malate e lui mi ha risposto che ha solo dovuto "osservare l'umanità", in metropolitana, in treno, per strada.
"Non fermarmi in superficie ma andare giù, in profondità, chiedermi perchè quello si mangia le unghie in quel modo, che cosa gli sarà successo?".
Tutto quì Donato? Tanto spirito d'osservazione certo ma dove lo lasci il talento? Quello non te lo insegna nessuno o ce l'hai o ciccia!
Sono orgogliosa di te Donato perchè, nonostante tutti i NO, sei andato avanti e sei diventato più forte e hai visto il tuo sogno realizzarsi: "Il letto di formiche" di Donato Dallavalle.
BRAVO DONA!

venerdì 20 marzo 2009

Mi accorgo da queste cose che sto invecchiando......

Un locale fumoso, umido e pieno di gente, una sorta di taverna con tanto di festa stile anni'80.
Il gruppo musicale di turno che suona le cover per eccellenza.....da "Azzurro" di Adriano Celentano a "Cleptomania" degli Sugarfree ed è proprio lì che Nico mi sbatte lì, tra una birra alla spina e l'altra,  la sua innocente frase: "Mi accorgo da queste cose che sto invecchiando".
Caspita io me ne sono accorta da un pezzo!
La pelle della pancia non è più "tirata" come una volta, le rughette intorno agli occhi non sono più le puerili "rughe d'espressione" di una volta ma son ben altro.
Solchi, veri e propri solchi che scalfiscono i miei occhi ma mi piacciono, fanno di me una donna che ha vissuto appieno i suoi 35 anni e che non si spaventa del tempo che passa......non per ora almeno.
I ventenni non mi calcolano più, quel decennio lì ormai è "abbandonato per sempre", mi danno del lei e ci manca solo che in metropolitana si alzino per lasciarmi il posto e lì giuro che un "Vaffanc***" non glielo leva nessuno.
Ma è oggi che, come non mai, mi sono accorta del tempo che inesorabile si scaraventa su tutti noi......., me in questo caso.
Esco dalla metropolitana e sui gradini incrocio Maria, stessi capelli ricci vaporosi, stessi occhiali da maestrina anni '70 e stessa faccia, Maria lei l'ingegnera: "Maria", faccio io felice di vederla dopo anni e lei "Ma io mi chiamo Barbara!".
Ma nooooooooooooooooooooooo, cheffiguradimer**!
Caspita giuro che era lei, forse non mi ha riconosciuta o era di corsa e non aveva voglia di salutarmi o forse sono io che sto invecchiando.
E va beh, sto invecchiando e allora che male c'è? Non è forse un diritto di tutti invecchiare?
Non è forse una SPERANZA?
Mah....comunque per me era lei, vado a mandarle subito un sms.......ma dove diavolo ho messo gli occhiali!?! 
 

giovedì 19 marzo 2009

W le campane!

Stanotte ho sentito le campane......a Milano.....in quindici anni di permanenza quì non mi era mai successo.
Ma dormo o son desta mi son detta, no no  ero sveglia, sveglissima!
Erano circa le 3 o le 4 o forse le 5 beh, insomma  era notte inoltrata e ad un certo punto DIN DON DIN DON DIN DON, belle, nitide, fiere.
E subito mi sono venute in mente le campane della prima casa dove vivevo coi miei, le avevo a pochi passi e scandivano tutte le mie giornate e poi quelle della montagna.
Quelle erano meno fiere e un pò più malinconiche, le mie preferite.
Le campane a Milano però, giuro, non le avevo mai sentite.
Eppure Milano è una città, se pur con tutti i suoi innumerevoli difetti, che ogni giorno mi "regala" qualcosa. 
Ieri sera in taxi, per via dello sciopero della metropolitana, ho scoperto delle vie di cui non sapevo l'esistenza e una chiesa di una bellezza disarmante....."non  sembra neanche di essere e Milano", mi è uscito.
Eppure Milano è bella, è solo un pò difficile e scontrosa e da scoprire a poco a poco....come una bella donna.
E poi ci sono le campane!
Alè

mercoledì 18 marzo 2009

prova

Ciao, ho mangiato troppo!!!!