Ieri ho visto una scena che mi ha molto colpita: immaginatevi la piazza del Duomo della città, definita negli anni '80, la "Milano da bere".
Gente che va, gente che viene, il solito marasma pre-cena e una grossa gru posta al centro della piazza che armeggia con un grosso abete.
Lo posa a terra nel piazzale inumidito dalla pioggia dove dei pronti dipendenti del comune, con tanto di giacchetta fluorescente e sega in mano, iniziano a segagli i rami.
Era come vedere un uomo al quale viene amputato un braccio solo che l'albero non si lamenta e non perde sangue.
Quello era l'albero che fino all'altro giorno vi era servito per "fare Natale", quello splendido abete rigoglioso, ricoperto di luci e fiocchetti.
Gli tagliavano i rami e li impilavano uno sull'altro, ma perchè lo torturate così? Perchè non lo ripiantate dove l'avete preso?
Ma il Sindaco lo sa? Certamente in mezzo a tutte le cose che ha da fare le sorti di un povero albero non possono preoccuparla ma qualcuno gliel'ha detto che non si trattano così gli esseri viventi?
Se non iniziamo ad avere rispetto di quello che ci circonda non impareremo mai ad essere tolleranti con chi è diverso da noi...un altro anno è passato e non abbiamo imparato niente.
Peccato!
Finalmente! Caterina
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