E' una della cose che fa più soffrire quando non ce l'hai, l'Appartenenza.
Sentire di non appartenere a qualcosa o a qualcuno, sentirsi soli senza poter condividere.
Nel mio tragitto spesso ho sentito la mancanza di Appartenenza e per questo ho sofferto molto, quando me ne sono andata di casa appena 19enne ho lasciato qualcosa che conoscevo per il vuoto di una città e delle sue leggi.
Ho dovuto inventarmi e credere in rapporti traballanti per sentire di appartenere a qualcosa, a qualcuno.
Ho creduto in un lavoro e nelle persone che lo facevano ogni volta con nuova energia e fiducia.
Nessuno mi ha tradita o illusa ma l'appartenenza è qualcosa che nasce nel tempo, con calma.
Ho cambiato mille luoghi, lavori, amici, persone che apparivano per un pò e poi si dileguavano, relazioni brevi e quasi mai intense ma senza mai legarmi davvero (a parte pochi casi).
Oggi mi sento più forte, non ho bisogno di sentirmi parte di un gruppo a tutti i costi, so di appartenere a me stessa e alle persone che amo.
So di fare un lavoro che mi piace in un luogo che non mi appartiene.
Mi sto costruendo una famiglia che oggi è la mia vita, il mio luogo che sento, finalmente, appartenermi.
"L'Appartenenza non è lo sforzo di un civile stare insieme
non è il conforto di un normale voler bene
l'Appartenenza è avere gli altri dentro se.
L'Appartenenza non è un insieme casuale di persone
non è il consenso a un'apparente aggregazione
L'Appartenenza è avere gli altri dentro se."
Giorgio Gaber da "L'Appartenenza".