la luna tonda tonda che illumina il cielo,
le montagne fluorescenti con la neve fresca appena scesa
e l'odore di quando ero bambina nell'aria.
E' stata una serata iniziata così
con la festa di Carnevale all'oratorio del paese
e la gente del posto elettrizzata da quell'accadimento:
una festa, finalmente una festa come si deve con cibo, musica e vino a volontà.
La musica che risuona fino al piazzale della chiesa pieno zeppo di macchine come alla messa di Natale.
E noi lì pronti ad entrare, pronti a tuffarci nelle danze,
nell'odore di tortelli fritti e di stelle filanti.
Cena con musica in sottofondo, come nelle migliori tradizioni di paese,
e poi via i tavoli e partono le danze, quelle vere, quelle corpo a corpo
lui che cerca la sua lei tra le donne sedute ai lati
mia madre che guarda mio padre e gli fa segno con la testa "andiamo, questa è la nostra!".
E io lì che li guardo come fosse un film,
sposati da 37 anni
con la voglia di ballare ancora insieme.
Ballo anch'io con lui, con mio padre.
Mi avvinghio stretta a lui,
la testa sulla sua spalla
gli occhi chiusi
respiro il suo profumo e mi lascio andare.
Sento il cuore battere forte,
non sono abituata ad averlo così addosso,
il primo uomo che ho amato
a cui volevo piacere a tutti i costi e non sempre ci sono riuscita.
Quel ballo interminabile finisce,
gli do un bacio e gli sussurro in un orecchio "sei un ballerino bravissimo",
ci guardiamo e ridiamo...
insieme!